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L’obiettivo è di allineare le tariffe ai costi, dando ai clienti corretti segnali economici e di contribuire all’efficienza energetica, all’uso delle rinnovabili e all’innovazione tecnologica.
Promuovere l’utilizzo delle fonti rinnovabili, l’efficienza, l’innovazione tecnologica e l’uso razionale delle risorse, consentendo il miglior utilizzo dell’energia elettrica negli usi domestici, attraverso un maggior allineamento delle tariffe ai costi effettivi del servizio. E’ con questi obiettivi che l’Autorità per l’energia dà ora il via alla riforma delle tariffe elettriche di trasmissione, distribuzione e misura e una revisione dell’articolazione degli oneri generali di sistema (delibera 204/2013/R/EEL), attraverso un percorso ampio e partecipato, nella prospettiva di una progressiva e crescente responsabilizzazione dei clienti finali rispetto ai costi dei servizi di cui fruiscono, così come stabilito dalle normative europee.
La riforma, che doveva essere attuata già dal ’97-’99, consentirà di ridisegnare le tariffe elettriche (quindi non il prezzo del kilowattora) e di dare contributo positivo all’attuazione delle policy europee, ai traguardi fissati dal pacchetto 20-20-20 e ai profondi mutamenti legati in particolare alla rapida e intensa penetrazione delle rinnovabili e allo sviluppo di nuove tecnologie (es. pompe di calore) che consentono di raggiungere traguardi particolarmente significativi di efficienza energetica e di utilizzo di fonti green.
Tutto ciò nell’ambito di meccanismi innovativi che non ripercorrano le tariffe specifiche per utilizzo della stagione pre-liberalizzazioni (fino al 2000) e che consentano ai clienti finali di fare scelte basate su corretti segnali economici corrispondenti ai costi effettivi del servizio; così si eliminano distorsioni e si migliora la chiarezza, la semplicità di informazione e la trasparenza verso gli utenti, nel rispetto delle garanzie a tutela dei clienti più vulnerabili sul piano economico.
L’attuale tariffa, rimasta sostanzialmente invariata dagli anni ’90, utilizza infatti quali strumenti per il controllo e la gestione della domanda criteri ormai superati quali alcuni livelli tariffari inferiori ai costi del servizio, anche con obiettivi redistributivi tra categorie di utenza. Queste criticità erano solo in parte state superate nel 2007, in occasione della completa liberalizzazione del mercato per le famiglie, in quanto venivano lasciati ancora forti sussidi fra utenti basati sui consumi, per mantenere un regime speciale per le utenze disagiate. Questi ostacoli sono stati superati nel 2009, con l’introduzione del bonus elettrico, rafforzato anche di recente. Ora è il momento per riformare e modernizzare la tariffa.

Il percorso nel dettaglio: Air ed ampio coinvolgimento delle associazioni dei consumatori

Il procedimento di riforma sarà condotto con ampio coinvolgimento delle associazioni dei consumatori domestici e con iniziative sperimentali di notice & comment rivolte a larghe fasce di clienti finali come da prassi di questa Autorità.
Nello specifico, per arrivare ad una nuova tariffa, in grado di spingere sull’efficienza, le rinnovabili e l’innovazione, adeguata ai mutamenti in atto e alle nuove regole nazionali e internazionali, l’Autorità ha delineato un percorso che prevede successivi provvedimenti; fra questi, consultazioni e audizioni pubbliche, e prevedendo un’approfondita valutazione di impatto regolatorio (AIR) e l’analisi comparata delle soluzioni adottate in altri paesi e, in particolare, tra quelli maggiori dell’Ue e più affini all’Italia, nonché uno studio per raggiungere obiettivi di maggiore efficienza e di adeguamento all’utilizzo e sviluppo delle rinnovabili.
Il procedimento dovrebbe concludersi entro il 2015, ma nel frattempo potranno essere introdotte alcune tariffe specifiche già dal prossimo anno, da un lato per anticipare in parte la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica che l’Italia dovrà recepire entro il 2014 e, dall’altro, per attuare con gradualità il decreto sull’incentivazione dell’energia termica da fonti rinnovabili; tale decreto (decreto 28 dicembre 2012) promuove la diffusione degli impianti di climatizzazione e scaldacqua che utilizzano pompe di calore elettriche per la riduzione delle emissioni inquinanti locali, favorendo anche il raggiungimento degli obiettivi del decreto ministeriale del 15 marzo 2012 sulle fonti rinnovabili.
Il percorso di riforma sarà disegnato tenendo conto anche delle interdipendenze tra il mercato del gas e il mercato dell’energia elettrica negli usi finali, con l’obiettivo di eliminare eventuali distorsioni che impediscono scelte razionali dei clienti finali. Nello specifico, l’allineamento delle tariffe ai costi del servizio consentirà di eliminare le distorsioni sia rispetto ad uno sviluppo efficiente delle rete e delle smart grids, sia rispetto alle scelte degli apparecchi da utilizzare, di installare impianti di generazione diffusa presso i clienti o di sviluppare strumenti di demande response.

Nell’ambito di questo procedimento, verranno inoltre svolti approfondimenti tecnici sulla possibilità di estendere fino a 3, 5 kW la potenza impegnata dai clienti domestici con tariffa D2.

La delibera 204/2013/R/EEL, è disponibile sul sito internet dell’Autorità www.autorita.energia.it.