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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a fine 2012 ha inviato al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) un parere ai sensi dell’articolo 22 della legge 287/90 sul documento di Strategia Energetica Nazionale (SEN) in quel momento in consultazione pubblica e che sarebbe poi stato definitivamente licenziato dal Governo nel marzo del 2013.
Una rilettura di quel parere a oltre dodici mesi di distanza fornisce ancora oggi un utile strumento per formulare la posizione dell‘Autorità sulla strategia energetica che il Paese dovrebbe intraprendere.
Al tempo stesso, in questo lasso di tempo, alcune tendenze di fondo che interessano il settore dell’energia si sono rafforzate (alcune, purtroppo, a causa del perdurare della crisi economica).
Da questo punto di vista, l’obiettivo che la SEN aveva reso esplicito un anno fa, e che comunque una istituzione come l’AGCM non può non fare proprio – e cioè creare le condizioni per una riduzione strutturale del costo dell’energia per le imprese e le famiglie italiane (in particolare relativamente al costo riscontrato in quelle economie europee con cui ci confrontiamo sui mercati internazionali) – appare sempre (e forse ancora di più) complesso da raggiungere.

In questo intervento il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Prof. Giovanni Pitruzzella alla Camera dei Deputati – X Commissione Attività Produttive, si sofferma sui principali aspetti affrontati dall’AGCM nel parere alla bozza di SEN del dicembre 2012 sottolineando le eventuali novità nel frattempo intervenute sul quadro di riferimento, e sempre nell’ottica di indicare le condizioni per una riduzione del costo dell’energia nel nostro Paese.

In particolare, “i produttori da FER, in particolare alla luce della scarsa programmabilità dei loro impianti, dovrebbero essere responsabilizzati rispetto al proprio ruolo come offerenti sul mercato tramite una loro partecipazione ai costi di sistema connessi al bilanciamento”.
Più in generale, proprio alla luce di questo disordinato sviluppo del mercato elettrico degli ultimi anni, l’AGCM ritiene sia giunto il momento di riflettere sull’intero assetto del mercato ed eventualmente ipotizzare una sua riforma complessiva rispetto a quanto stabilito a partire dal D.lgs 79/99 ormai 15 anni fa. Molti sono i temi da affrontare, e tutti con rilevanti effetti sulla concorrenza e sui prezzi: integrazione delle offerte all’ingrosso formulate dalle varie tipologie di impianti e conseguente rivisitazione del funzionamento del mercato dei dispacciamento alla luce della profonda modifica del parco di generazione con la grande crescita di capacità non programmabile FER; riflessione sul mantenimento della tariffa di maggior tutela”.
Viene inoltre richiesta una riduzione del costo dell’energia per le piccole medie imprese, ai danni dei consumatori domestici.

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