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~DVorrei avere i vostro parere (vista l’attendibilità delle vostre risposte, che leggo sempre con interesse) in merito alla risposta ad un quesito pubblicato su *** (portale di settore). Ecco la domanda del collega:
Sto progettando l’impianto elettrico per un albergo con 50 posti letto (25 camere). Il comando dei VVF mi dice che i conduttori elettrici all’interno dell’albergo debbono essere in cat 9 (non FG7 o N07VK) In quanto non emettono fumi tossici. La domanda è: sono obbligato? visto i costi di questi cavi?

La risposta del loro “esperto”:
Sull’argomento la CEI 11-17 è chiara: “Qualora cavi in quantità rilevanti siano installati in ambienti chiusi frequentati dal pubblico, oppure si trovino a consistere in ambiente chiuso con apparecchiature particolarmente vulnerabili da agenti corrosivi, deve essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppino gas tossici o corrosivi. Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso a cavi aventi la caratteristica di non sviluppare gas tossici o corrosivi ad alte temperature”. Gli hotel sono chiaramente “ambienti chiusi frequentati dal pubblico”, oltre ad essere “a lento abbandono”. Considerando che i moderni impianti richiedono quantità rilevanti di cavi, l’impiego di soluzioni LS0H è necessario. I cavi LSOH – Low Smoke Zero Halogen, oltre ad un limitato sviluppo di fumi opachi, non provocano l’emissione di agenti chimici aggressivi per la salute umana. Simili cavi, contrariamente a quanto si è portati a credere, non sono però insensibili al fuoco. Il loro autentico vantaggio, in caso di incendio, è rappresentato dal fatto che le fiamme provocano un basso sviluppo di fumi ed una limitata esalazione di gas corrosivi e tossici“.

Ora, senza entrar nel merito del riferimento normativo decisamente fuori luogo, la 11-17 è una norma dedicata a impianti di produzione, trasmissione e distribuzione pubblica di energia e che non centra niente con gli impianti privati, è davvero necessario ricorrere ai cavi LS0H? e se sì: quali sono gli obblighi di legge?

Thomas E. via form

~RIl Decreto 9 aprile 1994 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico – alberghiere” all’art. 9 del Titolo II Disposizioni relative alle attività ricettive con capacità superiore a 25 posti letto – Parte prima – Attività di nuova costruzione , Parte seconda attività esistenti indica le prescrizioni riferite agli impianti elettrici” riporta le seguenti prescrizioni:

“Gli impianti elettrici devono essere realizzati in conformità alla legge n. 186 del 1° marzo 1968 (G.U. n. 77 del 23 marzo 1968).
In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici:
– non devono costituire causa primaria di incendio o di esplosione;
– non devono fornire alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. Il comporta-mento al fuoco della membratura deve essere compatibile con la specifica destinazione d’uso dei singoli locali;
– devono essere suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intero sistema (utenza);
– devono disporre di apparecchi di manovra ubicati in posizioni “protette” e devono riportare chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono… Omissis”

Pertanto la Regola tecnica di prevenzione incendi nulla prescrive nel merito rinviando alle norme CEI e al generale criterio progettuale che “il comportamento al fuoco della membratura (=cablaggio) deve essere compatibile con la destinazione d’uso dei locali”.
La Norma CEI 11-17 Terza edizione in data 1.09.2006 Fascicolo 8402 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione pubblica di energia elettrica.Linee in cavo” al Capitolo 2 “Campo di applicazione” recita:

“La presente Norma si applica agli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione pubblica di energia elettrica a bassa, media ed alta tensione; si applica altresì agli impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua, quando non esistano Norme in merito. La presente Norma si applica agli impianti nuovi ed alle trasformazioni radicali degli impianti esistenti.”

Quindi la stessa si applica in assenza di specifiche norme nel merito. Per il caso da Lei prospettato le prescrizioni di norma tecnica riferite alla posa dei conduttori esistono e sono contenute nella Norma CEI 64-8 al Capitolo 52Scelta e messa in opera delle condutture (elettriche)” e al Cap 751 (Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio) all’ art. 751.04.2.6Tipi di condutture ammessi “.
Nello specifico è pienamente applicabile l’articolo 751.04.2.6 “Tipi di condutture ammessi” che riporta:

“Le condutture (comprese quelle che transitano soltanto) devono essere realizzate in uno dei modi indicati qui di seguito in a), b), c):
a)
a1) condutture di qualsiasi tipo incassate in strutture non combustibili;
a2) condutture realizzate con cavi in tubi protettivi metallici o involucri metallici, entrambi
con grado di protezione almeno IP4X;
a3) condutture realizzate con cavi ad isolamento minerale aventi la guaina tubolare metallica continua senza saldatura con funzione di conduttore di protezione sprovvisti all’esterno di guaina non metallica.

E’ anche applicabile l’articolo 751.04.3Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti di cui in 751.03.2” dove si specifica che:

“Per i cavi delle condutture di cui in 751.04.2.6 b) e c) si deve valutare il rischio nei riguardi dei fumi, gas tossici e corrosivi in relazione alla particolarità del tipo di installazione e dell’entità del danno probabile nei confronti di persone e/o cose, al fine di adottare opportuni provvedimenti.
A tal fine sono considerati adatti i cavi senza alogeni (LSOH) rispondenti alle Norme CEI EN 60332-3 (CEI 20-22), CEI EN 50267 e CEI EN 61034 (CEI 20-37) per quanto riguarda le prove. Le tipologie di cavo sopra riportate sono conformi alle Norme CEI 20-13, CEI 20-38 e alla Norma CEI 20-20/15.

NOTA Si ricorda che devono essere rispettate le condizioni di cui in 751.04.2.8 b).”

PARTE COMMENTO:

Esempi di cavi LSOH sono i seguenti:
a) Cavi con tensione Uo/Un = 0.6/1kV:
FG7OM1, FG7OM2, FG10OM1, FG10OM2.

b) Cavi con tensione Uo/Un = 450/750V:
N07G9-K, FM9, H07Z1-K Type 2 “

A nostro parere l’obbligo di utilizzare i cavi cosiddetti LSHO non si evidenzia per le condutture di cui alle pose a1 e a2 dell’art. 751.04.2.6, ovvero per la posa in tubi incassati nella muratura e in tubi metallici con IP4X, pose nelle quali sono difficilmente ipotizzabili elevati volumi di cavi in fascio e altresì non si possono realizzare condizioni di combustione dei conduttori in quanto il volume di comburente all’interno delle canalizzazione è ridotto.
Per le altre condizioni di posa riportate nell’art. 751.04.2.6 così come indicato nell’art. 751.04.03 deve essere valutato il rischio per il rilascio di fumi, gas tossici e corrosivi in rapporto alle condizioni di posa e all’entità del danno. La valutazione del rischio, e quindi la scelta di adottare o meno cavi senza alogeni, deve essere condotta dal progettista dell’impianto elettrico di concerto con il tecnico della prevenzione incendi in rapporto al grado REI dei compartimenti, al numero e alle condizioni di posa dei conduttori, alla velocità di evacuazione dai locali e alle condizioni specifiche di installazione.

In termini generali possiamo condividere la prescrizione che per elevati volumi di cavi nelle condizioni di posa b) e c) sia da valutare l’impiego di cavi cosiddetti LSOH. Da considerare in tale ipotesi il necessario impiego di mezzi (barriere, etc.) per impedire la propagazione dell’incendio secondo le prescrizioni indicate nell’articolo 751.04.2.8 “Requisiti delle condutture per evitare la propagazione dell’incendio”.

Ha risposto per NT24
Per.Ind. Roberto De Girardi I.Eng

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