Ultime news

~DBuongiorno,
Volevo avere una conferma se è contestabile la regola d’arte di una parte d’impianto. Premessa: Siamo in un industria metalmeccanica dove su una colonna strutturale del capannone è stato fissato un quadro elettrico di collaudo per le macchine che si producono (all’interno del quadro c’è un interruttore automatico da 400A). 
Il quadro è alimento da una calata (3 x 1 x 240 mm²) che si allaccia alla blindosbarra. Nel punto di installazione del quadro si riscontra una Icc di 10kA (3/N/PE/400 VAC). 
Sui fianchi destro e sinistro del quadro di cui sopra sono state fissate delle prese interbloccate dotate di fusibili e con all’interno dei differenziali puri (si trovano a monte dei fusibili). Una di queste prese interbloccate (Palazzoli TER) è fissata direttamente sul fianco, l’altra è fissata su un diverso lato della stessa colonna attreaverso cavi (ca. 6/10 mm²) che passano tutti all’interno di un’unica semplice guaina di lunghezza circa 60 cm.
I differenziali e quindi le prese prendono alimentazione dai morsetti superiore dell’interruttore 400A che è alimentato dalla calata di cui sopra.
Episodio accaduto: Per delle cause ancora da appurare il differenziale puro (63A) all’interno della presa interbloccata posta direttamente sul fianco del quadro è esploso, senza che i fusibili della presa stessa siano interventi (si suppone la penetrazione di poleveri conduttive all’interno del differenziale che a seguito di una sovratensione induttiva a innescato il corto all’interno del differenziale).
Sto provando a sostenere che il differenziale puro andava protetto da un fusibile o int. aut. posto a monte, essendo il differenziale stesso installato fuori dal quadro (appunto su presa Palazzoli posta sul fianco esterno del quadro).
L’installatore invoca la regola d’arte rifacendosi al par. 7.5.1.2 della EN 60439 -1 (l’installazione era del 2007), all’interno del quale si sostiene che essendo il collegamento minore di 3 metri, i fusibili della presa Palazzoli che si trovano a valle del differenziale sono sufficienti a garantire la regola d’arte dell’impianto.
In realtà oltre a non superare i 3 metri la norma da precise indicazioni sulle tipologie di cavi e posa da effettuare, ma il dubbio che vorrei chiarirmi è se per le prese Palazzoli installate esternamente all’involucro quadro si possa applicare tale paragrafo?
Il titolo principale del paragrafo recita infatti “circuiti interni all’apparecchiatura”.

Roberto Trevisan via form

~RNulla osta fissare (purchè non si modifichino le caratteristiche meccaniche e di dissipazione termica delle carpenterie) prese a spina (IEC309 o di altro tipo) all’esterno di un quadro elettrico purchè non sia un quadro elettrico per cantieri (CEI EN 61439-4).
Da quanto comprendiamo la derivazione per l’alimentazione delle prese a spina posizionate all’esterno del Quadro elettrico di collaudo è collegata a monte dell’interruttore automatico da 400 A.
Correttamente le protezioni contro il corto circuito dei differenziali a protezione delle prese IEC309 sono posizionate a valle dei singoli differenziali vero il carico.
Pertanto la protezione contro il corto circuito per un guasto degli interruttori differenziali o per un corto circuito tra la derivazione indicata e i morsetti di ingresso degli stessi è demandata al dispositivo di protezione a monte della blindosbarra o ai fusibili posti nella spina di connessione alla blindosbarra a monte della calata, reputiamo difficile che detti dispositivi assicurino la protezione contro il corto circuito dei dispositivi differenziali posti a protezione delle singole prese.
E’ quindi da verificare nelle condizioni di massima corrente di corto circuito il coordinamento di dette protezioni mediante la relazione I²t < K²S² al fine di proteggere l’eventuale guasto/corto circuito dei dispositivi differenziali o dei conduttori ad essi attestati.
Alla condizione di installazione da Lei descritta si applica l’art. 473.2.1 della CEI 64-8/4 (non il 7.5.1.2 erronamente riportato) e qualora la variazione di sezione dei conduttori dia luogo ad una riduzione del fattore K l’art. 473.2.2.1 previa
la soddisfazione contemporanea delle quattro condizioni indicate nell’articolo da parte della porzione di installazione descritta.

473.2.1 Posizione dei dispositivi di protezione contro i cortocircuiti
Un dispositivo che assicuri la protezione contro i cortocircuiti deve essere posto nel punto in cui una riduzione della sezione dei conduttori od un’altra variazione dia luogo a una riduzione del coefficiente K, con le eccezioni dei casi citati in 473.2.2 od in 473.2.3.

473.2.2.1 Il tratto di conduttura tra il punto di riduzione della sezione, o di un’altra variazione, e la posizione del dispositivo di protezione soddisfa contemporaneamente le quattro condizioni seguenti:
a) la sua lunghezza non supera 3 m;
b) è realizzato in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito;
NOTA Questa condizione può essere ottenuta per esempio rinforzando la protezione della conduttura contro le influenze esterne.
c) non è posto vicino a materiale combustibile;
d) non è posto in impianti situati in luoghi a maggior rischio in caso di incendio o con
pericolo di esplosione.

Dubbi nell’identificazione della possibile causa del corto circuito nella penetrazione di polveri conduttive all’interno del differenziale, questo significherebbe una enorme carenza nel grado di protezione IP dell’involucro, carenza non imputabile al costruttore ma all’installatore/manutentore della presa.