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~DMi è stata chiesta una consulenza sui dei lavori di adeguamento dell’impianto elettrico di una unità immobiliare ad uso uffici post ’90 (1993) con superficie in pianta <200 m² e potenza contrattuale 15 kW.
La dichiarazione di conformità è in possesso del committente.
Questa tipologia di impianto per la legge 46/90 non rientrava tra quelli con obbligo di progetto, tranne nel caso di ampliamenti, trasformazioni o rifacimenti totali per effetto dell’attuale d.m. 37/08.
L’impianto si compone di:
Gruppo di misura con interruttore bTicino C63 6kA il quale protegge il montante 4×10 mm² posato in tubazione entro cavedio della struttura sino al piano primo.
Centralino in materiale plastico da incasso con funzione di quadro generale con:
N°1 INT. MTD 40A 0,03A tipo AC 6 kA (protezione generale)
N°3 INT. MT 16A 4,5kA (F.M.)
N°1 INT. MT 10A 4,5kA (LUCI)
N°1 INT. MT 25A 4.5kA (AULA INFORMATICA)
Le pompe di calore vengono alimentate con una linea collegata al montante a valle del gruppo di misura.
All’interno dell’unità immobiliare ci sono due centralini in materiale plastico con ognuno un interruttore magnetotermico differenziale C32 tipo AC 0,03A che proteggono rispettivamente le linee PDC 1 e PDC2. Non c’erano particolari divieti per la legislazione e normativa tecnica dell’epoca per quanto riguarda la connessione di unico conduttore per polo ai morsetti del gruppo di misura? Poteva ritenersi consentito quello che è stato fatto?
E’ consentito secondo voi installare un avanquadro a valle del gruppo di misura con n°2 interruttori  magnetotermici a protezione uno della linea montante e l’altra della linea di alimentazione delle pompe di calore?
Inserendo un avanquadro a protezione di una linea esistente in un impianto con potenza contrattuale >6kW per il d.m. 37/08 si ricade nell’obbligo di progetto? E’ considerabile invece come un intervento di manutenzione straordinaria? Se vi è l’obbligo di progetto quale si configura fra ampliamento e trasformazione?
Scollegando la linea pompe di calore a valle del gruppo di misura e attestandola su due nuovi interruttori magnetotermici sul centralino generale ricorre l’obbligo di progetto come ampliamento? E’ obbligatorio anche se la linea di alimentazione è esistente? Quale documentazione si necessita per la redazione di un progetto per dei lavori così esiguiti?

anonimo

~RL’analisi da Lei svolta dell’impianto e della disciplina applicabile è condivisibile. L’inserimento di un “Avanquadro” immediatamente a valle del gruppo di misura non è classificabile come intervento di manutenzione straordinaria né tantomeno come ampliamento o trasformazione.
In considerazione dell’entrata in vigore (2012) della Norma CEI 0-21 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica” che indica, nell’articolo 5.1.3, in 10 kA il valore della corrente di corto circuito massima per le forniture trifase per Utenti con potenza disponibile per la connessione fino a 33 kW, l’intervento prospettato a nostro parere può classificarsi in Dichiarazione di conformità come “altro” specificando “adeguamento a criteri CEI 0-21”.
L’intervento è soggetto ad obbligo di progetto e la documentazione è quella prevista dal decreto 37/08 e dalla Guida CEI 0-2 “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici“.