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Il Braccio Nuovo dei Musei Vaticani torna a splendere con un nuovo impianto dotato di corpi illuminanti a LED appositamente sviluppati dal gruppo bolognese.

Il Braccio Nuovo dei Musei Vaticani ha riaperto al pubblico lo scorso Dicembre dopo un importante intervento conservativo, che ha riguardato sia le circa 140 sculture esposte sia la struttura architettonica. Tra gli interventi più importanti – di cui magari il visitatore si accorge di meno – c’è la messa in opera della nuova illuminazione realizzata dal Gruppo Beghelli.

L’intervento si colloca all’interno dell’area espositiva che ha una superficie di 710 mq, con 11 mt di altezza al centro della volta mentre l’impianto di illuminazione è installato ad una altezza di 7 mt.

La progettazione illuminotecnica è stata elaborata a partire dalle prove sperimentali effettuate sul posto, in risposta a specifiche esigenze della committenza, principalmente di due tipologie:
• illuminazione indiretta della galleria tramite faretti posizionati sui cornicioni puntati sulle volte/cupole;
• illuminazione diretta delle nicchie contenenti le opere.
A queste richieste si è aggiunta la necessità di illuminare l’area centrale, nello specifico le nicchie, le volte laterali e in modo diversificato a terra, in occasione di eventi particolari.

Beghelli, in collaborazione con i Servizi Tecnici del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha sviluppato specifici corpi illuminanti a LED con ottiche e meccanica in grado di coprire le diverse esigenze impiantistiche, ovvero:
• Regolazione flessibile e puntuale del fascio luminoso (da illuminazione d’accento delle statue a diffusa per le volte)
• Temperatura di colore ideale per non alterare le cromie ed i toni originari della galleria
• Installazione dei corpi illuminanti con il minor impatto estetico
• Gestione remota via radio di accensione, spegnimento e di diversi scenari illuminotecnici
• Tele-controllo

L’impianto esistente era realizzato con 110 faretti orientabili da 70W a ioduri metallici (consumo 85W), destinati all’illuminazione diretta del corridoio e delle nicchie.

Il nuovo impianto è stato realizzato utilizzando 110 faretti led da 53W e 48 faretti LED da 2x5W. Per rispondere alle esigenze di illuminazione richieste dal committente il nuovo impianto si compone di due tipologie di prodotti:
– l’illuminazione della galleria è passata da diretta a indiretta ed è stata realizzata mediante 110 faretti orientabili zoom led da 53W collocati sui cornicioni, in posizione non visibile dal basso, opportunamente distanziati e inclinati per illuminare uniformemente la volta e la cupola: ne consegue un effetto di estrema naturalezza di illuminazione dell’ambiente;
– l’illuminazione diretta delle nicchie è realizzata mediante 48 faretti orientabili zoom led da 2x5W, anch’essi installati sui cornicioni e sporgenti rispetto ad essi, orientati in modo tale da puntare ciascuna nicchia da due punti.

La potenza totale assorbita dall’impianto nuovo è di 6,31 kW (8,89 W/mq) con un consumo stimato pari a 15.775 kWh/anno (circa 2.500 h/anno di funzionamento), la spesa energetica stimata è di 2.682,00 euro/anno (costo energia circa 0,17 euro/kWh).

L’impianto è integrato con un sistema che consente di impostare scenari luminosi specifici, per esempio riducendo il flusso emesso in occasioni di eventi speciali quali eventi di gala per creare atmosfera. L’attivazione degli scenari può avvenire localmente, attraverso interruttori radio o filari collegati alla centrale di controllo, oppure in remoto tramite il software SD Manager o direttamente da Tablet o Smartphone. La possibilità di programmazione degli scenari permette la suddivisione dell’impianto in gruppi di apparecchi e spazia dalla semplice accensione o spegnimento a distanza in determinate fasce orarie, alla programmazione di dimmerazioni personalizzabili.

L’intervento è parte di un progetto di recupero interdisciplinare, avviato nel 2009, che ha toccato tutti gli aspetti di questo luogo espositivo, dalle opere d’arte all’impiantistica elettrica, restituendolo alla originaria magnificenza.

Il Braccio Nuovo, capolavoro assoluto dell’arte neoclassica, è una galleria dei Musei Vaticani realizzata tra il 1816 e il 1822 per volere di Papa Pio VII Chiaramonti al fine di ospitare la magnifica raccolta pontificia di sculture classiche rientrate dalla Francia in seguito alle requisizioni napoleoniche.
L’incarico di sovraintendenza e di coordinamento fu affidato all’architetto Raffaele Stern (architetto dei Sacri Palazzi Vaticani) ed al celebre scultore Antonio Canova (Direttore Generale dei Musei Vaticani) i quali eseguirono una progettazione architettonica di avanguardia prevedendo 12 lucernari che fanno cadere luce zenitale sui mosaici del pavimento e leggermente obliqua sulle sculture, così da evitare effetti di ombre portate.