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L’Autorità per l’energia, con la Delibera 66/2013/R/eel, ha ammesso alla sperimentazione sulla rete di trasmissione i sei progetti pilota di sistemi di accumulo c.d. energy intensive, autorizzati dal Ministero dello sviluppo economico, nell’ambito dell’approvazione del Piano di sviluppo 2011 di Terna.
Le iniziative, che hanno il fine di ridurre la mancata produzione da fonti rinnovabili non programmabili causata da congestioni sulla rete, raggiungono una dimensione complessiva di 35 MW di potenza.

I progetti ammessi alla sperimentazione e al relativo trattamento incentivante riguardano alcune tratte della rete oggi particolarmente critiche, quali la direttrice “Campobasso – Benevento 2 – Volturara – Celle San Vito” e la “Benevento 2 – Bisaccia 380” e sono stati individuati sulla base di una graduatoria di una Commissione di esperti nominata dall’Autorità in accordo con il Ministero.

La sperimentazione risponde all’esigenza primaria di acquisire informazioni sulle tecnologie, i costi, i benefici, il dimensionamento, i criteri di collocazione ottimale e le modalità di funzionamento dei sistemi di accumulo. La fase di sperimentazione su scala ridotta, evita l’insorgere di costi non recuperabili sull’utente elettrico, qualora si optasse per un’installazione diffusa dei sistemi di accumulo.

Nello specifico, gli interventi selezionati soddisfano i requisiti di ammissibilità previsti dalla delibera 288/2012/R/eel e saranno sviluppati utilizzando una tecnologia di accumulo elettrochimico con caratteristiche energy intensive (cioè orientata ad applicazioni c.d. “in energia”, con una durata dei cicli di carica e scarica completa dell’ordine delle 6-7 ore), con una potenza singola nominale complessiva di circa 6 MW e capacità nominale pari a 40 MWh.

Nel complesso, la sperimentazione avrà un impatto tariffario inferiore all’1 per mille della bolletta di un utente domestico tipo, grazie alle riduzione dei costi, in esito agli approfondimenti condotti dall’Autorità, ed alla maggior selettività del meccanismo di incentivazione, che prevede l’esclusione di alcune tipologie di costo quali quelle connesse, ad esempio, alla rilocalizzazione delle batterie nel corso della loro vita utile.

Con la delibera 43/2013/R/eel l’Autorità aveva approvato due ulteriori progetti pilota per sistemi di accumulo per una potenza complessiva di circa 16 MW (caratterizzati dalla presenza di tecnologie differenziate, con caratteristiche di tipo “power intensive”) rientranti nel programma di adeguamento dei sistemi di sicurezza e difesa 2012-2015 approvato dal Ministero dello sviluppo economico.

Il quadro normativo
In applicazione del decreto legislativo 93/11, la delibera ARG/elt 199/11 ha previsto che, con riferimento ai sistemi di accumulo tramite batterie sulla rete di trasmissione nazionale, sia opportuno prevederne il riconoscimento ai fini tariffari solo quando questi investimenti si caratterizzano come progetti pilota per la sperimentazione della loro potenzialità, efficacia ed efficienza.

In particolare, per i progetti pilota è stato prevista una maggiorazione della remunerazione pari al 2% per un periodo di 12 anni. Con la delibera 288/2012/R/eel l’Autorità ha quindi definito la procedura e i criteri di scelta, attraverso una apposita Commissione di esperti.

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