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Il forte calo dei consumi elettrici rilevato da Terna ci preoccupa ma non ci sorprende”. Lo dichiara Claudio Andrea Gemme, Presidente di Anie, la Federazione aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche che operano in Italia.

Il dato fotografa la situazione di un Paese in cui le fabbriche chiudono, la cassa integrazione aumenta e i carichi di lavoro scendono. Elementi che, uniti alla forte tassazione sull’impresa, creano quel calo della produzione industriale che Confindustria e le forze vive del Paese denunciano ormai da tempo. L’industria italiana muore e la grave congiuntura economica, confermata dai dati di produzione, richiede un governo forte che applichi misure urgentissime se non vogliamo ogni giorno fare i conti con inarrestabili trend negativi”.

E’ ancora in calo infatti a febbraio la richiesta di energia elettrica in Italia, con un valore fissato da Terna pari a 25,7 miliardi di kWh: la flessione è stata dell’8,1% rispetto a febbraio dello scorso anno.  Depurata dagli effetti di temperatura e calendario, la variazione della domanda elettrica di febbraio 2013 diventa un comunque tragico -5,1%.
Rispetto al corrispondente mese di febbraio del 2012, quest’anno si è infatti avuto un giorno in meno (lo scorso anno è stato bisestile) ma una temperatura media mensile di circa un grado centigrado inferiore.  In termini congiunturali, la variazione destagionalizzata della domanda elettrica di febbraio 2013 rispetto al mese precedente è stata pari a -0,6%. Il profilo del trend si mantiene su un percorso di lenta decrescita. Nel primo bimestre del 2013 la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 5% rispetto ai valori del primo bimestre del 2012; a parità di calendario il valore è -3,7%.