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L’ISTAT ha pubblicato l’edizione 2015 del rapporto annuale “noi italia” ecco come fotografa il settore “energia”:

Consumi
In Italia il consumo pro capite di energia elettrica risulta inferiore alla media europea e a quello degli altri paesi di grandi dimensioni. Nel 2013 i consumi elettrici sono pari a 4856,0 kWh per abitante. Rispetto al 2012, il consumo complessivo di energia elettrica aumenta nel settore dell’agricoltura e del terziario, mentre si riduce nell’industria e nel settore domestico.

Il consumo di energia elettrica (da fonte Eurostat) nei paesi Ue28 è, nel 2012, pari a 5.544,8 kWh per abitante. In Italia l’indicatore è pari a 4.983,1 kWh per abitante, un valore inferiore a quello degli altri paesi di più grandi dimensioni come Regno Unito (4.984,6 kWh per abitante) che ha un consumo di poco più alto, Spagna (5.135,6 kWh per abitante), Germania (6.537,0 kWh per abitante) e Francia (6.633,0 kWh per abitante). Sono la Finlandia (14.913,5 kWh per abitante), la Svezia (13.368,9 kWh per abitante) e il Lussemburgo (11.797,8 kWh per abitante) a consumare più energia elettrica. In Finlandia e in Svezia, tuttavia, l’energia proviene prevalentemente da fonti rinnovabili a minor impatto ambientale.

Analizzando l’evoluzione dei consumi elettrici pro capite a partire dal 2003, si nota come questi siano aumentati in maniera consistente in quasi tutti i paesi dell’area Ue28 (è da osservare che i dati relativi alle medie dei paesi sono riferiti all’Ue28, poiché Eurostat non rende più disponibile la media Ue27 neanche per gli anni precedenti al 2013) fino al 2007, con una variazione complessiva del valore medio comunitario del 4,6 per cento. Successivamente si osserva prima una tendenza alla attenuazione della crescita, poi una contrazione che riguarda tutti i paesi in corrispondenza del dispiegarsi degli effetti del ciclo economico negativo (2008-2009). Nel 2010 si è assistito ad una ripresa dei consumi pro capite (5.639,1 kWh per abitante nella media Ue28) estesa alla generalità dei paesi membri (Italia 5.048,5 kWh per abitante). Questa tendenza si conferma per il 2012, anno che vede nuovamente un lieve incremento dei consumi rispetto all’anno precedente (+0,5 per cento nella media Ue28).

Produzione
La produzione lorda di energia elettrica registra un valore pari a 48,1 GWh per 10 mila abitanti, in flessione rispetto al 2012 (50,3). Nell’ultimo anno si segnala una riduzione della produzione in tutte le ripartizioni, più marcata nel Centro e nel Mezzogiorno.
La produzione interna di energia elettrica è una misura di autosufficienza energetica, anche se occorre tenere conto del fatto che l’energia elettrica può essere a sua volta prodotta a partire da combustibili importati. Il fabbisogno elettrico complessivo in Italia nel 2013 è stato soddisfatto, per l’86,8 per cento, dalla produzione nazionale e, per la quota rimanente, con il saldo tra le importazioni e le esportazioni. Nella produzione elettrica l’impiego delle fonti rinnovabili ha avuto un incremento (+21,5 per cento) più sostenuto rispetto alle fonti tradizionali che, comunque, risultano ancora predominanti nella generazione elettrica. In particolare, tra queste, si conferma il primato del gas naturale (57,8 per cento) come combustibile maggiormente utilizzato per la produzione di energia elettrica. Nel 2013 la produzione lorda di energia elettrica registra un valore pari a 48,1 GWh per 10 mila abitanti, un valore in lievissima flessione rispetto al 2012 (50,3).

Rinnovabili
Continua ad aumentare la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili che raggiunge il 33,7 per cento nel 2013 (+6,8 punti percentuali rispetto al 2012). A livello di distribuzione territoriale delle fonti rinnovabili, si segnala la prevalenza dell’apporto idrico nelle regioni montuose e della fonte eolica nel Mezzogiorno; sostanzialmente uniforme sul territorio nazionale lo sviluppo della produzione elettrica da biomasse, mentre la Toscana è la sola regione a produrre energia geotermica.
Nell’ambito della strategia europea per la promozione di una crescita economica sostenibile, lo sviluppo delle fonti rinnovabili rappresenta un obiettivo prioritario per tutti gli Stati membri. Secondo quanto stabilito dalla direttiva 2009/28/Ce, nel 2020 l’Italia dovrà coprire il 17 per cento dei consumi finali di energia mediante fonti rinnovabili. Ai fini del calcolo del raggiungimento dell’obiettivo nazionale di consumo di energia da fonti rinnovabili, la direttiva distingue tre settori: elettricità, riscaldamento e raffreddamento, trasporti. Per quanto riguarda il solo settore elettrico, nel 2013 complessivamente la produzione lorda elettrica da fonti rinnovabili è aumentata rispetto al 2010 ed è aumentata anche la sua incidenza sul consumo interno lordo di energia elettrica. In particolare nel 2013 in Italia la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili è pari al 33,7 per cento, in aumento di ben 6,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente.