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~DPresso un cliente ho notato che in una cabina di riduzione del gas metano, interamente classificata zona 1, sono presenti delle scatole di derivazione, alle quali giungono delle tubazioni metalliche non dotate degli appositi raccordi di bloccaggio (ex giunti GV e GZ).
L’elettricista mi ha assicurato che all’interno del manicotto di unione tra tubazione e scatola è presente un dispositivo di tenuta elastomerica che svolge la stessa funzione del pressacavo. 
Dall’esterno come faccio a verificare che questo dispositivo di tenuta c’è? Inoltre i sistemi di entrata in custodia (Ex-d) se realizzati in tubo non devono essere obbligatoriamente realizzati tramite raccordo di bloccaggio?

Federici

~RLa norma di riferimento per pressacavi è la CEI EN 60079-14Atmosfere esplosive Parte 14: Progettazione, scelta e installazione degli impianti elettrici“. Data di pubblicazione aprile 2015. In particolare le prescrizioni afferenti ai pressacavi sono riportate al capitolo 10 “Sistemi di entrata in cavo ed elementi di otturazione“. Nella Tabella 10 della Norma sono indicati i criteri di scelta:

001

I pressacavi devono essere conformi alla Norma CEI EN 60079-0, nell’Appendice A sono riportate le specifiche relative.
In particolare per i contrassegni si riporta l’art. A4:

A.4 Contrassegni
A.4.1 Contrassegni dei pressacavi
I passacavi devono essere contrassegnati in conformi. a 29.3 e, se non diversamente specificato dal fabbricante, devono includere il contrassegno per il modo di protezione “e” in aggiunta ai contrassegni per ogni altro modo di protezione, e, nel caso di ingresso filettato, con il tipo e la dimensione della filettatura.
Se lo spazio per il contrassegno é limitato, si possono applicare le prescrizioni relative ai contrassegni ridotti indicate in 29.10.

Un esempio di marcatura può essere il seguente:

000

Nel caso di non presenza (o di non leggibilità) del contrassegno sui pressacavi deve essere presentata la relativa documentazione di identificazione e certificazione del prodotto. Ovviamente occorre rimuovere eventuali impedimenti che non consentano di ispezionare il componente, e se necessario, aprire le custodie adottando le procedure del caso.

Ha risposto per NT24:
Roberto De Girardi